mercoledì 17 settembre 2008

Il Significato delle Parole

Ci sono situazioni, nella vita e nel contesto storico di oggi, a cui si è lavorato alacremente e infaticabilmente, e che esigono un certo lessico, affinché non si possa far confusione o non si possa dare adito a determinate speculazioni.

Atreju 2008, la Nostra Festa Nazionale, è stata come sempre un successo, non solo mediatico, ma soprattutto di contenuti e militanza. Tanti ragazzi da tutta Italia si sono ritrovati, hanno discusso, si sono confrontati con i più importanti politici italiani, mostrando una maturità ed una preparazione che negli anni è andata sempre crescendo e che è stata comprovata dalla scelta dei temi e dei dibattiti, attuali e d’avanguardia.
È il frutto di un modo di fare politica che, fin dai tempi del Fronte della Gioventù, è stato improntato si alla difesa delle nostre tradizioni e della nostra cultura, ma soprattutto è proiettato verso il futuro, verso un domani che potrà “appartenere a noi” solamente se conquistato con “armi” attuali e contestualizzate.
Il Fronte, per primo, fu precursore di questo nuovo modo di intendere, rifiutando certe concezioni del MSI troppo legate al passato e superando determinate logiche preistoriche.

Per questo ci ha fatto male essere spettatori della bagarre dei soliti dirigenti di partito (spesso anche sottobanco: “ehy, ma non gli avete detto nulla…eh ma dovevate protestare…”), sempre più impegnati non tanto a contraddirsi l’un l’altro su un argomento che NOI abbiamo contestualizzato da anni, ma dediti a ritagliarsi un piccolo spazio di notorietà in un ambito che, stranamente, vedeva i giovani veri protagonisti rispetto ai soliti dinosauri della politica.

Non avevamo bisogno della loro “caciara” (non potremmo definirla altrimenti) per capire che noi ANTIFASCISTI non potremo mai esserlo.
Il FASCISMO, ribadisco, l’abbiamo superato.
Sappiamo bene quali siano i valori della libertà e della democrazia, veniamo da esperienze che non hanno potuto far altro che rafforzare in noi determinati concetti.
Per questo non possiamo accettare che, tra i nostri valori, venga impropriamente calato dall’alto l’ANTIFASCISMO.
Bisogna precisare che quest’ultimo è stato assunto ormai dalla storia non come un movimento culturale o politico impegnato a difendere i valori su citati, ma come ben altro.

L’ANTIFASCISMO è quello che, in nome di una non meglio identificata rivalsa, ha continuato ad uccidere e perseguitare, non solo in regioni rosse quali l’Emilia, innocenti, famiglie, preti e spesso gli stessi partigiani, rei magari di essere parenti di persone coinvolte col regime o semplicemente di non appartenere a quella frangia rossa che continuava a insanguinare un’Italia ormai uscita dalla guerra

L’ANTIFASCISMO è quello che nei decenni scorsi ha ucciso i nostri ragazzi, nelle strade, nelle sezioni, addirittura nelle case (come nel caso del rogo di Primavalle) al grido di “uccidere un fascista non è reato”.

L’ANTIFASCISMO è quello moderno, che pubblica i nostri indirizzi e le nostre foto sui siti internet per identificarci e magari venirci a cercare sotto la nostra abitazione, come nel caso di Federico Iadicicco, presidente di AG Roma.

L’ANTIFASCISMO è quello che devasta e incendia, ahimè ancora oggi, le nostre sedi.

L’ANTIFASCISMO è quello che, oggi come ieri, impedisce pubblici dibattiti nelle università, tenta di monopolizzare, spesso con metodi violenti, la cultura nelle scuole e negli atenei in nome di una subcultura che si ritiene superiore e l’unica degna di esistere.

L’ANTIFASCISMO è quello che impedisce al nostro presidente di Torino, per altro una ragazza, di andare a fare gli esami nella sua facoltà, organizzando veri e propri picchetti e scenate di protesta.

Cari dirigenti di partito, benpensanti delle tv e delle radio, svogliati appassionati della politica, smettetela dunque di ricordare i nostri 5 giorni di festa e dibattiti solo per una polemica derivante dall’uso errato di un termine: rischiate di cadere nel parossismo.

Un termine che non ci apparterrà mai… a meno che non riconosciate, fra i nostri fantastici ragazzi, persone che si sono macchiate dei crimini efferati che abbiamo su elencato.

L’ANTIFASCISMO è quello che continueremo a smascherare nelle scuole, nelle strade e nella società di oggi.

Maurizio Guccini
Presidente AG Provincia di Roma

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Quello che spaventa caro presidente non è solo la facilità con la quale viene usata questa parola ANTI-FASCISMO, quanto la velocità con cui certi dirigenti dimenticano i valori e le tradizioni per i quali ,come dici tu, sin dal fronte della gioventù hanno e abbiamo dato il nostro sudore e il nostro sangue (perchè di questo si tratta). Spaventa come ci sia la tendenza a distruggere il lavoro e le conquiste di anni e generazioni in pochi,brevi minuti. Come si può pretendere da noi che ogni giorno viviamo sulla nostra pelle l'ANTIFASCISMO, e non solo come dici tu quello violento ma anche quello non violento fatto di professori sessantottini e studenti bigotti che pur di metterci i bastoni tra le ruote venderebbero l'anima al diavolo, come si può chiedere a noi di accettare un termine e una filosofia così distanti dal nostro modo di essere? Non si può infatti...noi non siamo FASCISTI ne ANTIFASCISTI noi siamo il frutto dell'evoluzione della DESTRA italiana, siamo quella destra ATTUALE E GIOVANE che sarà sempre qui senza mai indietreggiare, pronti a ricordare anche a chi l'ha dimenticato da dove veniamo e qual'è la nostra IDENTITA!

Anonimo ha detto...

mai parole furono più azzeccate! grande presidente!

Emiliano86 ha detto...

Parole sante caro Presidente!
Nella memoria di tutti quei ragazzi come noi, che hanno lottato per dei sani ideali, e che sono morti...
La loro, è stata una "morte leggittima"... Si, perche morti nel nome dell'antifascismo militante! Ne ora e ne mai potremmo dimenticare tutto questo, anche perche tutt'oggi molti di noi ancora lo subiscono!
Mai più tutto questo...
Mai più antifascismo!

Anonimo ha detto...

Presidente Azione Giovani Guidonia è al tuo fianco. Per non dimenticare. Perché mai saremo antifascisti.
Eugenio